La chirurgia dentale con elettrobisturi è una particolare tipologia di chirurgia che sfrutta le potenzialità dell’elettrobisturi, uno strumento che permette contemporaneamente il taglio e la cauterizzazione delle mucose.
In questo articolo Ipnodent ci racconta questa innovativa tecnica, entrando nel dettaglio di tutto quello che vi può servire sapere prima di sottoporvi a questo intervento.
Che cos’è l’elettrobisturi
Come abbiamo visto l’elettrobisturi è uno strumento che permette di eseguire contemporaneamente il taglio e la cauterizzazione delle mucose all’interno della nostra bocca. Il principale vantaggio nel suo uso è che si può intervenire nella stessa seduta sul sito interessato senza aspettare il tempo solitamente necessario per la cicatrizzazione o la rimozione delle suture.
Il bisturi funziona con un aumento di temperatura in funzione dei tessuti su cui dovrà andare ad operare, ma anche in funzione del tempo di applicazione della potenza elettrica trasmessa dall’elettrodo, si determina così l’azione di taglio e di coagulazione.
Il vantaggio non è solamente quello di sottoporsi ad un intervento minimamente invasivo, ma anche quello di ottenere un beneficio post-operatorio, perché la guarigione è più controllata ed avviene in tempi ridotti.
Eventuali rischi sono per lo più legati all’ustione legata all’uso di corrente ad alta frequenza, d’incendio dovuti alla presenza di liquidi o gas combustibili in sala operatoria, elettrici dovuti a collegamenti elettrici difettosi con altri apparecchi o problemi tecnici dell’elettrobisturi o degli accessori.
Tipologie di elettrobisturi
Esistono tre tipologie di Elettrobisturi:
- Bisturi elettrici a radiofrequenza (o ad alta frequenza): sono i più comuni. Trasformano la corrente della rete elettrica in corrente ad alta frequenza, ossia superiore a 200 kHz.
- Bisturi a ultrasuoni: sono bisturi dotati di manipoli ad ultrasuoni e di un generatore di onde ultrasoniche. La coagulazione avviene quando gli ultrasuoni rompono i ponti di idrogeno delle cellule, mentre il taglio viene ottenuto tramite cavitazione.
- Bisturi a risonanza molecolare: i bisturi a risonanza molecolare si avvalgono di onde ad alta frequenza in grado di interagire con i tessuti senza produrre calore. Si tratta di una tecnica meno invasiva, in quanto l’alterazione dei tessuti avviene esclusivamente a livello molecolare.
I quali possono essere adoperati per due tipologie d’intervento:
- Elettrochirurgia monopolare: questi bisturi si avvalgono di un unico elettrodo attivo, che svolge anche la funzione di elettrodo neutro. Questo elettrodo entra in contatto con il tessuto, a cui trasmette la corrente elettrica ad alta frequenza in arrivo dal generatore. La corrente passa poi attraverso il corpo del paziente per arrivare all’elettrodo neutro e chiude così il circuito elettrico.
- Elettrochirurgia bipolare: la corrente ad alta frequenza, trasmessa da un elettrodo attivo, esce attraverso un elettrodo neutro che si trova accanto a quello attivo, ma non circola attraverso il corpo del paziente.
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